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TTS – SCUOLA E SPORT: Studiare e praticare attività fisica per sviluppare al meglio le proprie capacità

Il 29 Marzo scorso un interessante articolo di neurologia è stato pubblicato all’interno della rubrica “Medicina” de “La Stampa”. Nell’articolo viene riportata un’intervista con il neuroscienziato Luca Bonfanti, Group Leader del Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi dell’Università di Torino, al quale viene chiesto di spiegare come sia possibile “allenare il cervello” al fine di contrastare i processi di invecchiamento e di sviluppo di malattie neurodegenerative.

Riportiamo qui di seguito un’analisi dell’articolo a cui si fa riferimento, data l’importanza dell’argomento trattato e la sua affinità con un principio in cui TTS crede fermamente, ossia quello della sinergia di attività fisica ed intellettuale quale strumento fondamentale per lo sviluppo delle proprie abilità a scuola e nello sport.

Bonfanti fa innanzitutto riferimento al concetto di “plasticità cerebrale” per spiegare come il cervello non sia una struttura “statica” bensì “dinamica”, in grado di cambiare nel corso della vita e pertanto in grado di “essere allenata”.

Proprio a partire da questa caratteristica si era cercato, già 20 anni fa, di trovare delle cure per malattie come l’Alzheimer e il Parkinson ma la ricerca in questo ambito portò a scoprire come i moderni stili di vita stiano in realtà facendo diminuire in modo costante la plasticità cerebrale.
Essa è infatti strettamente connessa alla capacità di un individuo di abituarsi frequentemente ad ambienti nuovi e improvvisi. Oggiogiorno questa necessità viene sempre meno e, di conseguenza, viene a mancare lo stimolo principale che consente di mantenere alta la plasticità.
In un neonato la plasticità è massima, dopo l’adolescenza inizia a diminuire per poi ridursi maggiormente attorno ai 30 anni.
E’ stato però dimostrato che uno dei modi migliori per contrastare questa riduzione mantenendo allenata la plasticità è l’attività fisica aerobica, praticata sin dalla giovane età.

Bonfanti mette a questo punto in evidenza come i risultati migliori si possano ottenere affiancando all’attività fisica, che crea stimoli al cervello per la produzione di nuove cellule, l’attività intellettuale creativa, che contribuisce allo sviluppo di nuovi contatti tra le cellule.
Il neuroscieziato sottolinea anche come sia indispensabile abbinare le due attività e condurre quindi una vita più possibile varia e completa. La sola attività sportiva, infatti, porta sì alla produzione di nuovi neuroni, ma la maggior parte di essi si perde se manca un’adeguata attiività intellettuale.
Fondamentale è inoltre evitare tutte le fonti di stress “cattivo”, che inibiscono la plasticità cerebrale oltre ad indebolire anche il sistema immunitario.

L’invito per tutti i nostri studenti è pertanto quello di affiancare all’attività scolastica anche tanta sana attività sportiva da condurre con costanza e passione!

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